Yoga & pregiudizi: "miti" da sfatare
“Che ti sei messa fare?
Yoga? Noooo, io non potrei rimanere fermo tutto quel tempo seduto immobile
senza fare nulla, chissà che noia”. Questa è una delle tante idee
fantasiose e distorte con le quali mi sono dovuta confrontare quando amici e
familiari hanno saputo che frequentavo un corso di yoga, e poi, niente di meno,
che ero persino diventata un'insegnante di hatha yoga.
Anche i più giovani
riescono a pronunciare sonore sciocchezze quando si tratta di yoga e negli anni
di frasi sulle quali sorridere ne ho collezionate a palate. E ne colleziono
ancora. Prima mi arrabbiavo partorendo tra me e me pensieri tipo: “Ma che cosa
ne sai tu che giochi a fare l'alternativo/a e poi sei intrappolata in tutti i
tuoi schemi mentali?”. Oggi invece rido di gusto, perché se non ti
sfidi, prendi il tappetino e ci provi almeno una volta, non hai proprio idea di
cosa ti perdi. Se c'è un modo per iniziare a raccontare lo yoga, e nel mio
caso in particolare l'hatha yoga, è proprio a partire dai pregiudizi più
comuni, per smontarli uno ad uno.
1- “Io sono una persona
dinamica, le discipline lente mi annoiano. Meditare poi...noooo”. Lo yoga non è
uno sport, né tantomeno uno sport per pigre. Anzi. Personalmente ho sempre
praticato attività fisica, ma 24 ore dopo la mia prima classe di yoga
ero tutta un dolore, perché si tratta di un lavoro che sollecita muscoli che
neanche pensavi di possedere e, nel frattempo, incide intensamente
sull'equilibrio di tutto il sistema nervoso.
L'immagine dello yoga,
tutta new age e di immobilità assoluta che le pubblicità ci propinano
praticamente non esiste. Durante una lezione di hatha yoga, si praticano asana di coordinazione, equilibrio, stabilità. S'intonano mantra e molto altro ancora.
2-”A ma quindi fai parte
di un gruppo ora, tipo una setta guidata da un Guru?”.
Lo
yoga non ha a che fare con la religione, né tanto meno crea un conflitto con
qualsiasi genere di fede. Un celebre maestro indiano diceva: “Nessuno è costretto a cambiare la
propria religione. Lo yoga può aiutare a ravvivare qualunque
religione tu abbia!".
3- “No, io tutte quelle
posizioni lì non potrei mai farle, non sono flessibile, sono un pezzo di
legno”.
Praticando yoga, ho
capito che la mia flessibilità fisica è legata strettamente a quella mentale.
Alla possibilità di abbandonare col respiro tensioni e autolimitazioni, per
allungare muscoli e orizzonti, andando oltre.
Ho visto negli anni allievi fare
passi da gigante, stupirsi di riuscire a tenere posizioni che mai e poi
avrebbero potuto neanche pronunciare. Lo yoga è quanto di più lontano
da tutte quelle immagini simil contorsionistiche che girano in tv e sulle
riviste, piuttosto è una sfida potente contro ogni confine della mente.
4- “Quindi non
ti arrabbi più? Vai d'accordo con tutti? Sei diventata zen?” A queste
(a volte provocatorie) domande potrei rispondere con immense disquisizioni
sull'importanza e il senso di ogni emozione. Ma non ci provo più. Piuttosto ripenso
sorridendo ad una frase di Yogi Bhajan, che ho tatuato in mente da un po' di
tempo a questa parte: “C'è una cosa solo che dovete fare: essere voi
stessi”.
Lo yoga abbassa i livelli di stress, riduce le tensioni,
libera la mente dai pensieri “pesanti”, ma non ci trasforma in santoni asettici.
Ci rende quelli che siamo, davvero.
P.s Se avete voglia di provare una classe di yoga, senza
impegno, in maniera totalmente gratuita potete scrivermi!
NAMASTE
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